In una situazione economica a dir poco allarmante, da martedì scorso l’Italia si ritrova senza ministro dela Attività Produttive a seguito di uno scandalo che offende il senso di giustizia di tutti i cittadini. Subito è cominciato un imbarazzante parapiglia nella coalizione di governo per stabilire chi debba trarre vantaggio dalla disgrazia di Scajola. La poltrona deve spettare a un uomo di fiducia del Cavaliere? A un leghista? A un esponente non finiano della ex Alleanza Nazionale? A un tecnico? Nel frattempo l’euro vive i suoi giorni più drammatici e la congiuntura economica si presenta sempre più preoccupante. Possibile che Berlusconi, più lesto a criticare la Dandini e Santoro che a corrispondere le necessità del mondo del lavoro, non abbia avuto la sensibilità di correre subito ai ripari? I nostri politici di centrodestra sono talmente obnubilati dalle loro lotte intestine da trascurare l’obbligatorietà di un ripristino immediato della vigilanza sulle difficoltà economiche?
E’ da segnali come questi che si trae la convinzione di una classe dirigente piccina, provinciale, allo sbando.