Il senatore Lucio Stanca, nominato un anno fa amministratore delegato di Expò 2015, nei prossimi giorni rassegnerà le dimissioni. Nel frattempo ha combinato pochissimo, si ricorda soprattutto la sua controversia per ottenere (oltre al doppio stipendio) una sede prestigiosa ma costosa affacciata su piazza Duomo. Pare che l’ex ministro e ex manager Stanca consideri inaccettabile il comma della manovra Tremonti per cui verrebbe meno una delle sue cospicue buste paga mensili. Senza doppio stipendio, lavorare Stanca. Al posto suo, ma guarda la coincidenza, i giornali pronosticano l’arrivo ai vertici di Expò 2015 di un caro amico del ministro Tremonti, cioè Alberto Meomartini, il manager pubblico del gruppo Eni già seduto alla presidenza della mitica associazione privata degli imprenditori milanesi, l’Assalombarda.
Ho l’impressione che Meomartini giunga a svolgere meste funzioni testamentarie: le cifre spropositate sugli investimenti e sui visitatori attratti dall’Expò fortemente voluto da Letizia Moratti, si sono da tempo rivelate fasulle.