In un messaggio ai Promotori della libertà talmente obnubilato da farci sospettare un falso (un po’ come succede con gli audiodeliri di Osama Bin Laden), il primo ministro Silvio Berlusconi ci manda a dire che non esistono diritti assoluti. Per esempio la libertà di stampa finisce là dove comincia la libertà degli altri. Ma gli altri chi? E libertà di fare che cosa? Magari di abusare del proprio ruolo senza il fastidio di giornali e tv che lo facciano sapere?
Nel frattempo, siccome ha vinto le elezioni, ritiene di poter essere lui a stabilire il limite a quel diritto (relativo, mi raccomando, non assoluto) che chiamiamo libertà di stampa. Gli sfugge che esistono già leggi apposite, in grado di punire le diffamazioni. E che, in democrazia, l’ultimo a poter stabilire un limite alla libertà di stampa è proprio il “monstrum giuridico” che assomma personalmente nelle sue mani il potere politico e il controllo dei principali mezzi di comunicazione.