Il Popolo della libertà non esiste più perchè se n’è disciolta innanzitutto la leadership. I vari pescecani entrati in politica per arricchirsi e dominare un territorio, si sono resi conto che Silvio Berlusconi non comanda più come una volta. Se non forse su una cerchia ristretta di ministre e ministri privi di consenso autonomo.
Siamo già nel post-berlusconismo. Il prossimo a doverne prendere atto sarà Denis Verdini, una sorta di Previti o Dell’Utri -il capo ha sempre avuto bisogno di avere accanto personaggi simili- ma tardivo e di provincia.
Il disfacimento del governo arriverà dopo l’estate come presa d’atto di una catena di scandali insostenibile. Ma vi rendete conto del modo in cui la ‘ndrangheta sosteneva in Lombardia il vice-coordinatore del Pdl, Giancarlo Abelli, e sua moglie Rosanna Gariboldi, già finita in gattabuia, senza che sia venuta dall’alto la minima presa di distanza nei loro confronti? Il sole di luglio sta sciogliendo il Pdl. I partiti non si creano dal predellino di un’automobile. El’abuso della parola popolo produce solo impopolarità.