Il branco familiare si è allargato con l’arrivo di un gattino maschio di un mese timido e smilzo, di quelli che restavano sempre indietro quando i fratelli si attaccavano alle mammelle della madre. Nativo di una cascina del Monferrato, ora ha ripreso forze e impara con gusto a saltellare per casa, rotolando su e giù tra le sedie e ti tavoli.
Si chiama Mish-mish, che vuol dire albicocca in arabo e in ebraico. Il bastardo J si è adeguato dignitosamente, lo annusa e mostra una certa qual simpatia per il collega trovatello. Temo soltanto l’attrazione di Mish-mish per la tastiera del pc, spero non voglia occuparla in pianta stabile al posto mio.