I consigli sanitari di mister Feltri

giovedì, 22 luglio 2010

Rispondendo con un’intera pagina de “Il Giornale” al mio articolo sugli intrecci fra criminalità e politica in Lombardia, Vittorio Feltri si lancia in un peana sul sistema sanitario costruito da Formigoni. Naturalmente minimizza sugl coinvolgimento di due direttori generali di Asl nelle indagini sulla ‘ndrangheta e finge di ignorare che la penetrazione della criminalità organizzata si rivela ogni giorno di più preoccupante in diverse amministrazioni comunali e provinciali, oltre che in regione. Anche il paragone con lo scandalo sanitario della regione Puglia, non tiene: un conto è la corruzione (trasversale), ben più grave è l’insediamento della ‘ndrangheta nei posti che contano in Lombardia. E Feltri lo sa benissimo. Come sa benissimo che la miglior qualità delle cure ospedaliere nel Nord Italia (ma anche in Emilia e Toscana) ha ragioni storiche che precedono di secoli i virtuosismi di Formigoni. A tal proposito vi propongo la lettera che mi ha inviato stamane il dottor Mario Riccio, persona che stimo molto.

Carissimo Lerner,
visto l’ “interesse” suscitato nel suo collega Feltri dal suo articolo,mi permetto di continuare a sottoporle alcune mie osservazioni sul falso mito della sanità formigoniana :

– la sanità lombarda era già di buon/ottimo livello -in particolare rispetto alle zone centro-sud del paese- prima dell’inizio dell ‘era formigoniana.è falso quindi attribuire al Formigoni il merito della creazione .

– al Santa Rita si aggiunga-fra i tanti -la vicenda della camera iperbarica del Galeazzi.degli 11 pazienti morti nel rogo ,si scoprì che solo 3/4 avevano reale indicazione al trattamento iperbarico.in pratica – al di là della questione sicureza- i pazienti erano sottoposti al trattamento solo per alimentare la truffa dei rimborsi.al momento il galeazzi è ancora sottoposto ad indagini per altri interventi chirurgici ritenuti non necessari, come il san donato o l’humanitas

– a riprova del “mercato” sanitario,in lombardia negli ultimi anni vi è stato un aumento vertiginoso di alcuni interventi chirurgici. il caso più paradigmatico : l’aumento esponenziale di artroscopie ortopediche.classico intervento con un forte rimborso a fronte di minima prestazione rese al paziente ( degenza minima,intervento in giornata,paziente giovane e sano senza
complicanze)

– a differenza di quanto sarebbe obbligatorio,la sanità convenzionata opera senza strutture di pronto soccorso e rianimazione al proprio interno, per ridurre i costi .ovviamente non i grandi convenzionati ( san raffaele,humanitas etc etc),ma le tantissime strutture periferiche.ad esempio a cremona ci sono 3 convenzionate che svolgono regolare attività chirurgica ,ma non hanno pronto soccorso nè rianimazione.tali strutture si “scelgono” il malato in buone condizioni,lasciando al pubblico il paziente gravato da complicanze.

-la regione controlla solo il 4-5 % delle cartelle cliniche.cioè la appropriatezza dell’intervento e relativo rimborso

-la mortalità in lombardia è bassa anche perchè i pazienti vengono da altre regioni a farsi curare,ma comunque tornano in quelle regioni dove eventualmente muoiono

– l’attrattività della lombardia – in parte effetto dell’ inefficienza delle altre regioni- risulta fonte di grande interesse economico per la lombardia stessa.infatti la regione di apparteneza dei pazienti che giungono in lombardia deve pagare il 5-10% in più di rimborso alla lombardia.la lombardia è in pratica interessata a curare maggiormente i pazienti extra lombardia che i propri

-così strutturato il sistema sanitario lombardia è concentrato praticamente sulla sola sanità ospedaliera e trascura la prevenzione.che costa poco ma “rischia” di ridurre il “mercato” della malattia !!!!! gli effetti sono visibili in aumento delle malattie professionali,da inquinamento etc etc.

– in lombardia c’è un grosso problema di dimissioni protette,il paziente viene trattato in ospedale ma diventa complicato “posizionarlo” poi in un ambiente adeguato per una scarsità di strutture adeguate.che essendo poco remunerative sono poco interessanti per i grandi gruppi convenzionati.

grazie per l’attenzione,

Mario Riccio

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