“Li trattavano come schiavi”, racconta in lacrime la figlia di uno dei tre operai della ditta “esterna” morti soffocati ieri dentro una cisterna a Capua. Il divario fra la violenza verbale nel dibattito politico italiano, mettiamoci pure le intemperanze e le contestazioni di piazza degli ultimi giorni, e la sequenza quotidiana di queste morti violente, non può essere elusa. Chi blatera di eccesso di lotta di classe nel nostro paese, e lamenta eccessiva sindacalizzazione o addirittura troppa burocrazia nella legislazione antinfortunistica, si scontra con una realtà ben diversa: il lavoro in Italia è sempre meno rispettato come valore da tutelare; è pagato in proporzione molto meno che nell’Italia di trent’anni fa; è meno sicuro, in tutti i sensi.
Ciò per fortuna non ha prodotto fino a oggi una reazione violenta, e speriamo che continui così. Ma il sentimento dell’ingiustizia sociale rischia di esplodere da un momento all’altro.
Capua: la violenza e gli operai
domenica, 12 settembre 2010
Si parla di: tre operai di Capua morti in una cisterna