Cosentino e il disonore di Montecitorio

giovedì, 23 settembre 2010

So di essere banale, ma vorrei che ce lo ricordiamo tutti: il voto con cui la Camera dei deputati, cioè l’istituzione che per delega rappresenta la volontà dei cittadini, ha negato ieri l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche nelle indagini sui rapporti fra la camorra e un politico potente come Nicola Cosentino, è come una macchia di disonore. Indelebile. Una vergogna perpetrata col voto segreto e sostenuta con chissà quali argomenti indicibili pure da qualche parlamentare eletto nelle file dell’opposizione. Per non parlare dei “nordisti”, tutti compatti nel sostenere Cosentino. Che da oggi è il vero biglietto da visita del governo di cui fanno parte. La “camurria” di Montecitorio diviene simbolo di un paese in cui chi ha potere lo usa per calpestare la legge.

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