Ieri sera in tv ho piazzato la triade dei direttori de “Il Giornale” (Feltri-Sallusti-Porro) come sagome di cartone inanimate, per concedere loro una pausa dagli eccessivi impegni televisivi di questi giorni. Altrimenti come fanno a procacciarsi le notizie, da grandi giornalisti qual sono? Ospiti dappertutto (anch’io li inviterò ancora, ma con frequenza ragionevole, non trattandoli da prezzemolo del centrodestra), rischiano forse di bucarne qualcuna in redazione?
In effetti prima di andare in onda avevo letto anch’io la nota d’agenzia che segnalava il prossimo interrogatorio a L’Aquila, lunedì 18 ottobre, del coordinatore Pdl Denis Verdini, insieme al suo amico costruttore Renato Fusi. Stamattina titoloni su tutte le prime pagine. I carabinieri sono convinti che Verdini abbia mentito quando sosteneva di non lavorare più con Fusi dalla fine degli anni Novanta. Sarebbe stato Verdini, con l’aiuto di Gianni Letta, a procurare quattro appalti da 21 milioni di euro a Fusi, dopo il terremoto in Abruzzo. Magari anche perchè il medesimo Fusi era indebitato per 26 milioni di euro con il suo Credito Cooperativo Fiorentino, vai a sapere, e dunque il vantaggio sarebbe stato reciproco.
Notiziona, non trovate? L’ho cercata stamattina sulle prime pagine de “Il Giornale” e di “Libero”. Niente, hanno preso il buco. Forse l’avranno sottovalutata, la cerco in pagina interna. Ancora niente, solo altro inchiostro sulla casa di Montecarlo che vale un ventesimo dei soldi in ballo tra Verdini e Fusi. La prossima volta che si vantano di non guardare in faccia nessuno, quando scatenano i loro segugi, fategli una risata in faccia.
A Feltri e Belpietro gli è sparito un Verdini
martedì, 12 ottobre 2010
Si parla di: Denis Verdini, Gianni Letta, Il Giornale, Libero, Maurizio Belpietro, Renato Fusi, Vittorio Feltri