L’Infedele: Marchionne e l’Italia di troppo

lunedì, 25 ottobre 2010

Sarà il padre missionario comboniano Alex Zanotelli, testimone diretto della rivolta dei paesi vesuviani contro le discariche dei rifiuti, ad aprire la puntata dell’Infedele stasera alle 21,10 su La7. Subito dopo nel nostro studio passeremo la parola a Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil. Suppongo avrà qualcosa da dire a Sergio Marchionne, l’amministratore delegato convinto che, senza la sua presenza italiana, la Fiat farebbe meglio. Tra i lavoratori dipendenti del nostro paese (ma anche fra le partite Iva) è sempre più diffusa una condizione di povertà, a causa dei redditi decisamente più bassi rispetto ai colleghi degli altri paesi industrializzati: nella classifica Ocse il salario medio italiano è retrocesso al ventitreesimo posto. Davvero alla Fiat, che mantiene in Italia il 40% circa delle sue vendite automobilistiche, converrebbe spostare altrove le fabbriche? Oltre che poveri, i lavoratori italiani stanno diventando superflui?
L’Infedele di stasera avrà un altro ospite d’eccezione: Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri (Associazione delle Casse di Risparmio e delle Fondazioni di Origine Bancaria). A lui chiederemo quali forme di solidarietà e protezione sociale possano efficacemente sostenere il reddito dei lavoratori, visto che non è realistico immaginare che le buste paga conseguano incrementi significativi nei prossimi anni. Ci aiuterà a riflettere su questi interrogativi Marcello De Cecco, economista della Normale di Pisa. Mentre a Guido Viale, economista ambientale, chiederò di confrontarsi col sindacalista Landini su come si difende l’occupazione industriale in Italia: ha senso chiedere una maggior produzione di automobili, in un mercato già saturo come il nostro? Alessandra Galloni, corrispondente da Parigi del “Wall Street Journal”, ci aiuterà a inquadrare l’aspro conflitto sociale che a partire dalla Francia sta drammaticamente estendendosi in Europa.
Nel corso della trasmissione racconteremo diversi (e discutibili) tentativi di risposta alla crisi sperimentati in giro per l’Italia. Sarà nostro ospite Fortunato Ladu, del Movimento Pastori Sardi; il sindaco leghista Alessandro Bonet di Godega, il paese in provincia di Treviso dove è stato firmato un protocollo d’intesa per uno stabilimento nel quale l’imprenditore si impegna ad assumere preferibilmente persone lì residenti da almeno cinque anni (“lavoratori a chilometro zero?”). Parteciperà inoltre Adriana Costa, segretaria milanese dei bancari Fisac-Cgil: le chiederemo del contratto Unicredit che privilegia l’assunzione di figli dei dipendenti, e dell’imbarazzante vicenda emersa alla Banca Popolare di Milano, dove i sindacalisti che appoggiarono l’ascesa al vertice del presidente Massimo Ponzellini sono stati gratificati con aumenti di quarantamila euro l’anno cadauno.
Nell’ultima parte della trasmissione sarà con noi Fabio Granata di Futuro e Libertà per spiegarci le prossime scelte dei finiani in materia di giustizia e immunità per il premier.
Confido in una serata interessante e vi invito come sempre a partecipare al blog con suggerimenti, domande e commenti.

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