Ma chi sarà il paladino delle donne?

giovedì, 11 novembre 2010

Nei giorni scorsi Marina Terragni (nella foto) mi aveva scritto sul suo blog, criticando la preferenza da me espressa per Giuliano Pisapia alle primarie di Milano. Lamentava che non ci fosse da parte mia la dovuta attenzione a una candidatura femminile, mai pervenuta. E sosteneva che gli impegni assunti da Stefano Boeri sullo spazio da riservare alle donne erano molto più espliciti rispetto a quelli di Pisapia. Dunque, avrei contraddetto il mio impegno pubblico sulla questione femminile. Sono colpevole, in effetti, di non aver trovato il tempo materiale di rispondere a Marina negli ultimi cinque giorni (tra viaggi e trasmissione). Me ne scuso, pubblicando la sua ulteriore protesta. Alla quale segue la mia replica.

Caro Gad,
mi avevi promesso via sms una risposta che non è arrivata. Non si fa così con le signore! Le hai molto a cuore, dovresti saperlo.
Ieri sera, all’Infedele, non hai ritenuto di trovare quei 2 minuti che sarebbero bastati a chiarire la posizione dei 4 maschioni candidati alle primarie milanesi per esporre il loro programma sulla cittadinanza femminile. Non ti ho riconosciuto, in questo. Anche tu in genere assumi la questione come primaria, mi pare.
Il progetto di Stefano Boeri su questo è molto risoluto e inequivoco , e ha spiazzato tutti: una vicesindaca, 50/50 a ogni livello, lavoro flessibile, orari, salute, il corpo delle donne, il “doppio sguardo” portato ovunque. La “tua” Lorella Zanardo, tanto per dire, donna che mostri di stimare per il suo lavoro, ha assunto quel progetto con entusiasmo e con molta libertà. E ovviamente moltissime altre.
Il programma del “tuo” Pisapia, invece, è molto traballante : nessun impegno sulla vicesindaca (evidentemente si è trattato la posizione con qualcuno: quando il gioco si fa duro, la faccenda delle donne torna secondaria), bilanci di genere (???), insomma, un’assunzione tremolante e molto poco convinta di una questione che per il suo competitor è stata da subito primaria.
Capisco che parlando di donne, ieri sera all’Infedele, avresti imbarazzato Pisapia, e anche te stesso. Ma l’omissione è stata molto offensiva per le telespettatrici che ti seguono.
Ti chiedo un piacere, allora. Smetti di farci da paladino. Ce la caviamo benissimo da sole. SCENDI DALLA TIGRE (scusa il maiuscolo, ma qui sto proprio gridando) e cercatene un’altra. D’ora in avanti il tuo discorso sulle donne mi suonerà meno credibile.
Con l’affetto di sempre, ma un po’ meno.
Marina Terragni

Cara Marina,
non ho mai pensato di fare il paladino di nessuna, mi manca il phisique du role, e in particolare tu non mi sembri il tipo da desiderarne. Certo, mi sono impegnato per Rosy Bindi segretaria del Pd e come ho scritto di recente la considero il candidato premier più competitivo del centrosinistra. Ho lavorato e continuerò a lavorare sia in tv che nei giornali sull’anacronismo rappresentato dalla penalizzazione femminile in Italia. E’ nel corso di questo impegno, in corso da diversi anni, che ho imparato a riconoscere pure i trucchetti: il candidato maschio sìimpegna immancabilmente a nominare una vice donna. Dopo. E sempre dopo garantisce organigrammi paritari 50-50. Fermo restando che il numero uno è lui. Nel Pd hanno mantenuto l’impegno, solo che per non escludere nessun uomo importante dagli organismi dirigenti li hanno rigonfiati fino a renderli inagibili. Tanto le decisioni si prendono altrove. Tra i quattro che si sono candidati a sindaco di Milano io preferisco Giuliano Pisapia, per le ragioni politiche più volte espresse. Stimo anche Boeri, ma non credo ce ne sia uno più femminista dell’altro. Figurati che nel 2007 Veltroni si presentava più femminista della Bindi.
Nè pretendo io di godere chissà quale speciale credibilità solo per il fatto che mi occupo di mercificazione del corpo, di umiliazione dell’immagine femminile in tv e di una politica mutilata nella sua rappresentanza.
Con l’affetto di sempre, ma un po’ di più.
Gad Lerner

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