Con Giuliano Pisapia -che stasera alle 21,10 sarà all’Infedele- la sinistra non solo vince nettamente le primarie ma rialza la testa, torna a presentarsi con un volto riconoscibile secondo le sue migliori tradizioni ambrosiane. Il distacco da Stefano Boeri è netto, tanto più se si pensa che quest’ultimo godeva dell’appoggio ufficiale del Pd milanese (o meglio del suo gruppo dirigente, afflitto da un moderatismo opaco da cui ora finalmente potrà disintossicarsi). E suppongo sarebbe stato ancora più ampio se Valerio Onida non avesse raccolto un consenso minoritario ma significativo nella “borghesia illuminata”. L’analisi del voto zona per zona smentirà, probabilmente, il luogo comune secondo cui Pisapia sarebbe il candidato dell’estrema sinistra destinato a perdere voti al centro. Risulta peraltro che proprio nel centro cittadino abbia conseguito preferenze superiori alla media.
Ho sempre tenuto a manifestare la mia stima nei confronti di Stefano Boeri che stasera ha dato ulteriore prova di signorilità complimentandosi subito con il vincitore. Vedo in Boeri una risorsa preziosa per sconfiggere la destra milanese. Spero che lui e Onida collaborino efficacemente con Pisapia. Ma se gli elettori di centrosinistra hanno preferito così nettamente una figura di leader politico come Pisapia è perchè avvertono che la sfida dei prossimi mesi sarà, per l’appunto, assai dura sul piano politico e culturale. Ci voleva una sinistra in campo a Milano. La sua presenza, ottenuta col metodo democratico della partecipazione dal basso, è linfa vitale per lo stesso Partito Democratico che ha dimostrato di sapersi aprire e che può ricevere linfa vitale dal progetto unitario che si coagulerà intorno a Pisapia.
Non si può ignorare però che l’affluenza ai seggi è stata più bassa delle attese. Lo scetticismo nei confronti della politica e la sfiducia nella possibilità di un’alternativa vincente alla destra, pesano ancora molto nell’elettorato. A maggior ragione serviva una persona esperta, autorevole e coraggiosa come Giuliano Pisapia.