Il precedente della scorsa legislatura, quando alla caduta del governo Prodi il capo dello Stato fece seguire un'”esplorazione” istituzionale affidata al presidente del Senato, Franco Marini, prima di sciogliere il Parlamento, pone il nome di Renato Schifani tra i papabili per un incarico nel dopo Berlusconi. Lascio a voi ogni commento nel merito. Diciamo che la qualità del presidente del Senato è rivelatrice della qualità dell’intera classe dirigente berlusconiana. Di sicuro Schifani continuerebbe la sua opera di ventriloquo del Cavaliere, non me lo vedo coagulare una maggioranza alternativa a quella in corso di sfarinamento. Ma terminato l’eventuale giro esplorativo di Schifani nulla vieterebbe al Quirinale di verificare ancora se un’altra personalità, più credibile, sia in grado di conseguire la maggioranza parlamentare necessaria.