La furia proprietaria con cui Marina Berlusconi ha attaccato uno degli autori più prestigiosi della sua casa editrice (“le sue parole mi fanno orrore”) rende ormai inevitabile il divorzio fra Roberto Saviano e la Mondadori. Ma non solo: risuona come un inequivocabile richiamo agli altri scrittori che pubblicano per i tipi di Segrate e che fino a ieri si aggrappavano all’argomento secondo cui il contenuto della loro opera non era per nulla condizionato dalla natura del contenitore. Come già scrissi lo scorso mese d’agosto, ribadisco che ha perfettamente ragione Vito Mancuso (il quale nel frattempo se n’è andato): chi si può permettere di pubblicare altrove deve assumersi le sue responsabilità. O preferisce accontentarsi di non subire di persona il trattamento riservato a Roberto Saviano?