Piace in giro l’idea della donna premier

giovedì, 17 febbraio 2011

Mi compiaccio. L’idea di un primo ministro donna dopo 150 anni sta facendo strada anche in Italia. Questo blog da un anno ipotizza il nome di Rosy Bindi come il più competitivo e autorevole nell’ambito del centrosinistra. Ieri anche Nichi Vendola, non so quanto convintamente o se solo per ragioni tattiche, lo ha proposto a capo di una coalizione alternativa. Bene, bravo. E’ assai ragionevole lavorare tutti per una leadership femminile, nell’interesse del paese. Più forzate appaiono a me (che ero presente a Sinalunga la sera di sabato scorso) le indiscrezioni sulla festa per il sessantesimo compleanno di Rosy Bindi. E’ vero che in presenza di Bersani e Franceschini, durante una chiacchierata scherzosa, Romano Prodi ha detto: “Rosy for president”. Ed è vero che ha aggiunto pure: “Potrebbe essere lei a mandare a casa Berlusconi”. Ma non si trattava certo di dichiarazioni politiche impegnative. Il clima era di grande divertimento, con Nando Dalla Chiesa che faceva l’imitazione del Cavaliere e con la proiezione di un formidabile album fotografico della festeggiata dalla più tenera infanzia a oggi, corredato di didascalie. Ce n’era una che testualmente recitava: Rosy e i suoi “papi”. Così, con le virgolette. Seguivano naturalmente le foto della Bindi con Paolo VI e con Giovanni Paolo II.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.