Dopo aver lungamente polemizzato contro il “Conduttore unico delle coscienze” che in tv si sottrae al confronto pluralista delle idee; dopo aver teorizzato la necessità dell’appartatezza da un mezzo di comunicazione superficiale come la televisione; ora Giuliano Ferrara contraddice il se stesso di ieri: da lunedì prossimo occuperà monocraticamente lo spazio più rinomato del primo canale generalista italiano (sedicente pubblico). Ma non è certo di coerenza che si può discutere con lui. Altra è la riflessione comune che vorrei suggerirgli. Non credi, Giuliano, che siamo ormai troppo vecchi per assumere incarichi mediatici di quella portata? Non vorrei essere scortese, ma se alla fine i comunicatori raffinati di Berlusconi su Raiuno finite per essere tu e Vittorio Sgarbi, temo rappresentiate solo la testimonianza della fine di un’epoca.
Altro che Radio Londra, non offendiamo la storia. La tua resistenza merita di chiamarsi piuttosto Radio Matusalemme.