Pisapia e la Moratti, la pagliuzza e la trave

venerdì, 4 marzo 2011

Si va avanti così, per abitudinaria deformazione, con la pagliuzza che ci viene ingigantita fino a impedirci di guardare la trave. “Il Fatto” di oggi mette in prima pagina, ancora una volta, la compagna del candidato sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che aveva disdetto un contratto d’affitto favorevole col Pio Albergo Trivulzio solo alla vigilia della pubblicazione degli elenchi. Nel frattempo “L’Espresso” rivela che il capannone industriale trasformato in loft di lusso, stile Batman, dal figlio del sindaco Letizia Moratti, è stato provvidenzialmente condonato dal Pgt approvato in Comune. Con un incremento di valore regalato al già indigente figliolo nell’ordine del milione di euro.
Evidente è la disparità di rilievo fra la pagliuzza -un comportamento improprio, non illegale, di una persona legata affettivamente a Pisapia- e la trave: un illecito attraverso cui la famiglia del sindaco si sarebbe procurata un cospicuo vantaggio economico, sanato grazie alla politica. Temo però che molti cittadini bombardati mediaticamente dal messaggio qualunquistico del “così fan tutti” facciano fatica a recuperare il senso delle proporzioni.

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