E’ giovane (ha solo 150 anni), bella, arrabbiata. Chiede rispetto a chi rifiuta di festeggiarla e brucia in effigie gli eroi che realizzarono la sua unità. Stasera su La7 alle 21,10 L’Infedele dedicato all’Italia e alle celebrazioni del prossimo 17 marzo vedrà un’insolita presenza musicale: il coro dell’orchestra “Giuseppe Verdi” di Milano che eseguirà tre inni patriottici, fra i quali non mancherà il “Va’ pensiero” composto da Verdi con esplicite allusioni irredentistiche e risorgimentali.
Perchè un paese giovane d’età come l’Italia si sente così vecchio e rimette in discussione i fondamenti del suo stare insieme? Risorgimento addio? Prevale il bisogno di separazione, come se davvero la spinta risorgimentale fosse solo un’azione orchestrata dall’alto per volontà anticlericale della massoneria e interesse strategico di potenze straniere come la Francia, la Gran Bretagna e perfino gli Stati Uniti? Perchè la Lega ha interesse a boicottare il 17 marzo contrapponendovi altri anniversari regionali da festeggiare separatamente? E’ questo lo spirito con cui procede il federalismo all’italiana?
Lo storico Sergio Luzzatto ci aiuterà stasera a rispondere a queste domande, partendo dal suo ultimo pamphlet polemico, “Il crocifisso di Stato” (Einaudi), nel quale indica la forzatura simbolica di natura pseudo-religiosa come un pericoloso surrogato della carente identità nazionale. Discuteranno con lui: i leghisti Davide Boni (presidente del Consiglio regionale della Lombardia) e Oscar Lancini (il sindaco di Adro che riempì di simboli alternativi al tricolore la scuola locale); e ancora Gilberto Oneto, intellettuale assai vicino a Gianfranco Miglio, autore del saggio “La strana unità” (edito dai Quaderni Padani). Di fronte a loro la professoressa Silvana Patriarca, studiosa di “italianità” alla Fordham University di New York; Pino Aprile, autore del best seller “Terroni” (Rizzoli); il vicepresidente dell’Udc, Ferdinando Adornato; il cantautore Gian Piero Alloisio che organizza a Genova per il prossimo sabato 12 marzo una grande festa popolare con “liturgia dell’Unità”; e il giovane romanziere Alessandro Mari, autore del bellissimo “Troppo umana speranza” (Feltrinelli) che non smetto di raccomandarvi per la sua intensità narrativa.
Nell’ultima parte della trasmissione, insieme a Gianluigi Nuzzi di “Libero”, intervisterò l’architetto Gian Matteo Pavanello, cioè il titolare dello studio che ha eseguito i lavori per la cosiddetta “casa di Batman” su commissione di Gabriele Moratti, figlio dell’attuale sindaco di Milano.
Vi invito a intervenire numerosi sul blog con commenti, suggerimenti e domande.
P.S. La copertina di Michele Mally elabora un’immagine dello stilista Gattinoni che ringraziamo per la gentile concessione.