A una settimana da un voto amministrativo che Berlusconi sta cercando di trasformare in referendum pro o contro i suoi giudici, stasera su La7 alle 21,10 L’Infedele si occupa dello stato di salute della nostra democrazia. Basta che si svolgano le elezioni per affermare che c’è democrazia? “Ho vinto le elezioni, dunque comando io”: è democratica la formula che sta mettendo il potere esecutivo in rotta di collisione con la presidenza della Repubblica, la Corte costituzionale, la magistratura? Per approfondire il tema oltre gli ultimi numerosi spunti offerti dalla cronaca politica, ci sarà prezioso ospitare l’ex presidente della Corte costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, coautore del dialogo “La felicità della democrazia” (Laterza) insieme a Ezio Mauro.
Dialogheranno con Zagrebelsky uno scienziato politico di peso come Angelo Panebianco e il Procuratore aggiunto del Tribunale di Milano, Armando Spataro. La posizione degli “azionisti” torinesi Mauro e Zagrebelsky, accusati di essere neopuritani, giacobini, ricconi, moralisti, duri di cuore che s’illudono di raddrizzare il legno storto della nazione, va considerata piuttosto aristocratica che democratica? O il populismo carismatico rischia davvero di snaturare l’idea democratica di un potere moderato? Insieme a Zagrebelsky, Panebianco e Spataro ne discuteranno nello studio dell’Infedele: Ida Dominijanni, giornalista de “Il Manifesto”; Luigi Amicone, direttore di “Tempi”; lo scrittore italo-ungherese Giorgio Pressburger; l’ambasciatore Giuseppe Cassini, veterano di numerose missioni diplomatiche nel mondo arabo.
Come vedete gli ospiti stasera non sono numerosi perchè vogliamo davvero approfondire il confronto sulla malattia della democrazia, fenomeno che non è certo italiano soltanto. La riforma costituzionale ultranazionalista in Ungheria e la rivolta contro la dittatura in Siria sono vicende cruciali che ci aiuteranno a capire meglio anche ciò che accade in casa nostra.
A tutti voi propongo di intervenire nel blog con suggerimenti, commenti e domande.