Solidarietà a Moni Ovadia e Giorgio Gomel

martedì, 24 maggio 2011

Sul muro esterno della scuola ebraica di Roma ignoti (ma non troppo) energumeni hanno incollato un attacco volgare e intimidatorio contro due autorevoli esponenti dell’ebraismo italiano: “Ogni ebreo è nostro fratello, Moni Ovadia e Giorgio Gomel no”. Se l’avessero fatto persone estranee alla Comunità, si griderebbe compatti all’antisemitismo. Invece l’attacco minatorio è stato perpetrato per mano di altri ebrei, in dissenso con le posizioni di sinistra espresse da Moni Ovadia e Giorgio Gomel. Tanto basta perchè l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane taccia ipocritamente, manifestando viltà d’animo e falsa equidistanza. Me ne rammarico, e spero ci sia ancora tempo per rimediare. L’ebraismo italiano è sempre stato plurale, questa è la sua vera ricchezza. Chiunque non sia obnubilato dal fanatismo riconosce l’apporto culturale d’eccellenza recato dall’opera di Moni Ovadia a tutti noi. Dovrebbero essergliene grati anche coloro che non condividono le sue idee sulla politica israeliana o italiana. Una Comunità che tollera un simile trattamento delle sue minoranze interne, senza denunciarlo, non solo contravviene ai precetti fondamentali dell’ebraismo, ma manifesta un degrado di costumi preoccupante. Da parte mia, tutta la solidarietà e la condivisione a Moni Ovadia e Giorgio Gomel.

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