Folli: il moderato sulla poltrona bianca

giovedì, 26 maggio 2011

Scusate se parlo ancora della nostra piccola combriccola giornalistica, ma la visione di “Porta a Porta” ieri sera con Berlusconi mi ha davvero impressionato. Stimo tutti e tre i giornalisti che vi partecipavano. Mi rivolgo in particolare a Stefano Folli perchè lo conosco meglio e so bene che in diverse circostanze della sua carriera ha mostrato dirittura e coerenza, quand’anche non fosse facile. Folli rappresentava “Il Sole 24 Ore”, una testata i cui lettori, per non parlare del suo editore, mal tollererebbero sceneggiate o liti in pubblico col presidente del Consiglio. La stessa indole riflessiva e mansueta di Folli peraltro lo rende inadatto a confronti polemici con un esagitato. Eppure… Mi chiedo come si possa star lì seduti a subire cotanta prepotenza verbale, e la caterva di fole, la ripetizione di accuse ingiuriose a tutto e a tutti (mi onora che La7 venga additata come ostile da un tal figuro, insieme al “Corriere della Sera” e a Sky).
Ho percepito tutto l’imbarazzo di Folli. Lo manifestava con espressioni facciali allibite, scocciate, annoiate. E poi scuotimenti di testa, qualche balbettio… Ma è compatibile con l’indubbia professionalità di un analista politico tale performance subliminale, imposta solo dall’esigenza di comportarsi “da moderato”, senza però svolgere il compito cui si era chiamati? Io ne dubito.

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