Una precisa richiesta a Bersani

mercoledì, 6 luglio 2011

Condivido e ripropongo l’intervista rilasciata da Arturo Parisi al sito di “Libertà e Giustizia”.

D. Il “Porcellum” di Calderoli è una legge da superare anche per lei?

Mi dica che scherza. Dopo il Ministero della Difesa, pur sicuro che avremmo perso le elezioni, ho accettato di entrare in Parlamento soprattutto per dedicarmi alla abrograzione della legge che mi ha fatto eleggere. Temo che questo obiettivo stia diventando per me una ossessione. Ricordo con crescente rabbia ed impotenza prima la veglia a Piazza Montecitorio per denunciare il disastro che, sotto l’accorta guida della Presidenza Casini, stava precipitando alla Camera. Poi il Referendum con Segni e Guzzetta. Girano ancora le nostre foto con gli scatoloni delle firme e assieme a noi i Bocchino, ora nel terzo polo, che sorridono esultanti. E infine la sconfitta del 2009. Da piangere!

D. Quali i principali motivi che suscitano la sua indignazione?

Del porcellum? La moltiplicazione delle liste per ramazzare voti all’insegna della divisione, da accatastare poi solo al fine di lucrare il premio di maggioranza. E, poi, naturalmente, la sottrazione ai cittadini del diritto di eleggere il proprio rappresentante. Ma, ancora di piú, ad indignarmi sono tutti questi anni sprecati. Porcata! Porcata! Porcata! Ma si lascia intanto che il tempo si consumi e decida per noi. Mentre Calderoli provoca i capipartito, dicendo che se questa legge passo’ cosi’ liscia e nonostante tutto resiste e’ perche’ in fondo non dispiace a nessuno.

D. Secondo Mario Segni la via semplice ed obbligata può essere quella di approvare in Parlamento “la proposta Parisi-Ceccanti di due articoli, che punta a reintrodurre il Mattarellum” . Lei concorda ovviamente: ci può ricordare il testo della proposta?

Innanzitutto voglio ricordare che la proposta depositata nel 2009 da me alla Camera e da Ceccanti al Senato, e’ condivisa da quasi 200 parlamentari, di entrambi gli schieramenti. La proponemmo alla vigilia del referendum del 2009 per consentire di cambiare il Porcellum in Parlamento. Una legge semplicissima di un solo articolo che abrogando il Porcellum faceva rivivere automaticamente il Mattarellum. Non una proposta “su misura” per favorire uno schieramento o sconfiggere l’altro, ma scelta, all’opposto, sulla base della concreta esperienza che ha visto con la stessa regola prevalere ora uno schieramento ora l’altro. Una proposta non corrispondente alla mie prime preferenze, per un modello all’americana, o alla francese. Ma tuttavia il compromesso al momento migliore per abrogare il Porcellum nel rispetto del voto dei referendum del 93. Sarebbero bastati pochissimi giorni. Basterebbero pochissimi giorni.

D. Ma c’è una possibilità che sia discussa alle Camere?

Ma certo! Basta volerlo. Ma per volerlo va chiesto. E’ quello che, da deputato, ho chiesto al mio capogruppo Franceschini. Contatta gli altri gruppi. Mi ha risposto che la prima parola tocca al Senato. Mentre i senatori che con Ceccanti hanno sottoscritto la proposta si battono con lo stesso obiettivo, l’ho chiesto percio’ intanto ancora una volta a Bersani. Per favore, tutto ma non un altro gioco dell’oca. Solleciti Bersani i nostri del Senato perche’ ottengano dalla Presidenza e dagli altri gruppi al piu’ presto una risposta. Un si’ o un no. Altrimenti dovremo pensare ad altre vie.

D. In questi giorni si attende anche il referendum Castagnetti che ha il medesimo obiettivo, restaurare il Mattarellum (attraverso la con-sultazione popolare): lei pensa che sia possibile sostenere questo tentativo, se non dovesse andare in porto il suo progetto legislativo?

Io so solo che non possiamo permetterci che il Parlamento venga eletto per la terza volta sulla base di una legge deligittimata e deliggittimante come e’ l’attuale “porcata”. Come ignorare la collera che cresce nel Paese contro un parlamento che tutti definiscono come un parlamento di nominati? Ma so anche che le forze rappresentate in Parlamento possono promuovere e sostenere un referendum solo dopo che hanno dimostrato di avercela messa tutta per cambiare la legge in Parlamento. Ripeto: tutta! Le ore sono poche, ma possono e debbono essere messe tutte a frutto. Soprattutto dopo questi cinque lunghi anni di inerzia e di rinvii. Berlusconi dice che e’ pronto ad un confronto? Anche se non e’ credibile, mostriamo ai suoi elettori che accettiamo la sfida. Se e’ si’. Cambiamo la legge elettorale assieme subito. Se e’ no, rendera’ ancora una volta e definitivamente palese che e’ lui e solo lui che ha privato e priva gli Italiani del diritto di eleggere il loro Parlamento. Il Referendum che ne conseguira’ sara’ allora si’ un referendum obbligato in difesa della democrazia. Un referendum contro di lui.

D. Invece il referendum su cui il politologo Passigli sta raccogliendo le firme vede lei e altri referendari storici totalmente contrari: perchè ? Non deve essere prevalente in questa situazione lo scopo di abrogare il ‘Porcellum’ in qualunque modo?

Contrari? Contrarissimi. Abrogare il Porcellum e’ sacrosanto. Ma per riprendere il cammino che il Porcellum ha interrotto, quello che ha messo il governo dei Comuni delle Province delle Regioni nella mani dei cittadini. Il referendum di Passigli punta invece semplicemente a tornare alla proporzionale tradendo il voto del Referendum del 93, riaffidando di nuovo ai capipartito il potere di fare e disfare i governi in Parlamento, mentre lascia i cittadini privi come ora della possibilita’ di scegliere i propri rappresentanti.
D. Eppure il referendum Passigli pare aver ottenuto consensi tra i partiti (Udc, Sel, socialisti, perfino nel centrodestra), nella società civile e anche tra i sindacati (Cgil). Non è un segnale significativo e interessante?

Piu’ che interessante definitivamente chiarificante. Guardi quello che dice oggi Casini nell’intervista su Repubblica. “Perche’ mai lei che, col Ccd, si vantava di aver fatto una scelta bipolare – gli chiede De Marchis – appoggia oggi come Udc il referendum Passigli per il ritorno al proporzionale?” “Perche’ sul maggioritario si puo’ sbagliare una volta, ma perseverare sarebbe diabolico.” Ecco un parlare onesto. La verita’ e’ che, chiedendo col Porcellum il superamento della legge Mattarella uscita dal referendum del ’93, Casini fece il grosso del lavoro di demolizione. Ora lo si vuole semplicemente portare a termine. E con Casini stanno tutti i pentiti che vogliono tornare indietro, quelli che non si sono mai mossi, e quelli che hanno fatto finta di muoversi per quel tanto e fintanto che il maggioritario gli conveniva. L’onesta’ di Casini ci chiede una risposta altrettanto onesta. Io voglio abrogare il Porcellum per riprendere il cammino anche a Roma, esattamente come avanti siamo andati nel governo dei comuni, delle province, e delle regioni. Anche io ho “messo i capelli bianchi” come dice Casini ma ho memoria sufficiente per ricordare a me e nel caso agli altri come andavano le cose nel bel tempo passato.

D. La recente proposta del Pd (collegi uninominali, doppio turno, recupero proporzionale, diritto di tribuna) è accettabile? Se ne può discutere?

Discuterne farebbe piacere anche a me. Seppure segga nella Direzione, abbia dedicato tutta la mia tardiva vita politica e prima la lunga attivita’ accademica a questi temi, ne so sicuramente meno di lei. In attesa di contrordini chiari, resto percio’ fermo alle posizioni ufficiali che fin dai tempi dell’Ulivo sono state definite e confermate sempre uguali. Spero che prima o poi ne parleremo.

D. Lei addirittura teme che il Pd (o almeno settori del suo partito) sia favorevole a tornare al voto con il “Porcellum”?

Che, dietro i pronunciamenti ufficiali, si confrontino nel Pd due linee radicalmente opposte e’ un segreto di Pulcinella. Tuttavia il tempo del chiarimento e della scelta si avvicina. Queste sono infatti questioni spigolose che, purtroppo, mal si adattano ad essere illustrate e risolte da metafore. Sento che presto i restauratori finiranno per dover svelare il loro progetto di restaurazione, i riformatori saranno costretti ad onorare nei fatti il loro progetto di riforma.

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