Mi ha querelato Fabrizio Del Noce

martedì, 20 settembre 2011

Roma, 20 set. (Adnkronos) – “Ho dato mandato al mio legale di fiducia, avvocato Giuseppe Benedetto, di sporgere querela per diffamazione aggravata nei confronti del giornalista Gad Lerner”. Lo annuncia il direttore di Rai Fiction, Fabrizio Del Noce, spiegando che la querela si riferisce alle “gravi affermazioni espresse dallo stesso giornalista nel corso del programma ‘L’Infedele’, andato in onda ieri 19 settembre sulla rete televisiva La7, in spregio della verita’ dei fatti cosi’ come emersa e riportata da tutti i giornali che si sono occupati della recente vicenda delle intercettazioni relative al procedimento pendente presso la procura della Repubblica di Bari”. (Spe/Zn/Adnkronos) 20-SET-11 18:24 NNNN

In risposta vi propongo l’articolo che ho scritto per “Vanity Fair”.
Me li figuro gongolanti, quando ricevono l’invito a trascorrere la serata con Berlusconi a Palazzo Grazioli il 23 settembre 2008. Fabrizio Del Noce e Carlo Rossella sono rispettivamente direttore di Raifiction e presidente di Medusa Film, cioè le strutture che possono fare e disfare la fortuna di qualsiasi attore in Italia. Per la verità nessuno dei due ha significative competenze in campo cinematografico: entrambi provengono dal giornalismo, hanno dato discreta prova di sé come inviati all’estero. Più o meno come il loro antesignano Emilio Fede. La smania di fare i direttori -proprio come l’ottantenne che incredibilmente tuttora guida il Tg4 nonostante la sua credibilità sia precipitata sottoterra- ha sospinto Del Noce e Rossella a lasciare la carriera da reporter internazionali. Volevano godersi la vita. Trovarsi nel posto giusto al momento giusto.
Accomunati pure dall’incapacità di credere in nulla, il posto più giusto per i due tenutari della fiction italiana quella sera non poteva che essere la dimora del presidente del Consiglio. Di lui in privato magari ridevano anche, da vecchi marpioni. Assaporando però il sottile piacere di trovarsi bene inseriti, dalla parte del più forte, e per giunta all’inizio di un ciclo vincente che immaginavano lungo e fruttuoso.
Li ho conosciuti bene, Fabrizio Del Noce e Carlo Rossella, avendo lavorato con loro a “La Stampa” e al Tg1. Quando mi reputavano un uomo di potere, perfino con me erano molto premurosi. Sono certo che non li avrebbe turbati sapere che il pomeriggio prima di riceverli, concordando al telefono con Gianpaolo Tarantini le “bambine” da coinvolgere in una di quelle serate che giustamente Frank Bruni sul “New York Times” ha definito “baccanali”, Silvio Berlusconi motivava così la loro presenza:
“Noi siamo messi così come uomini. Tu, io, poi Carlo Rossella presidente di Medusa e Fabrizio Del Noce direttore di Raiuno e responsabile di tutta la fiction Rai… Sono persone che possono far lavorare chi vogliono… Ecco quindi le ragazze hanno l’idea di essere di fronte a uomini che possono decidere del loro destino… Ecco l’unico ragazzo sei tu, gli altri sono dei vecchietti però hanno molto potere”.
I vecchietti e le bambine. Magari schifosi, i primi, ma dotati di potere abbastanza da rendere servizievoli e zelanti come si deve le bambine. A questo servivano Del Noce e Rossella: esche o, se preferite, specchietti per le allodole. Ho sufficiente stima della loro intelligenza per assicurarvi che ne erano perfettamente consapevoli e che avranno assolto con diligenza l’incarico ricevuto.
Di Fabrizio Del Noce e Carlo Rossella, cortigiani di un monarca incapace di amare le donne, potrei raccontare vari inutili aneddoti. La prodigalità con cui Del Noce offriva consigli e mediazioni diplomatiche dipresso a ogni sorta di potente. No, grazie, troppo agitato. Viceversa la nonchalance con cui Rossella portava la sua innata ruffianeria, leggero e sfrontato nel rivendicare l’opportunismo congenito, tanto da rendertelo ahimè simpatico.
Sono due tipici prodotti di un’epoca in cui la corruzione ha intriso profondamente l’animo umano. Credo e spero per loro che neppure se ne vergognino più che tanto.

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