Se non cala lo spread, futuro da incubo

mercoledì, 21 settembre 2011

Si spera, temo inutilmente, che l’incontro di Berlusconi al Quirinale e la successiva convocazione del vertice Pdl possano indurre a farsi da parte l’uomo che la comunità internazionale vede ormai come un pericoloso buffone. Improbabile che la ragione prevalga, nelle prossime ore, anche se ce lo auguriamo. Allora dobbiamo immaginare lo scenario successivo. Cosa succede se il differenziale fra i Titoli di Stato italiani decennali e gli omologhi Bund tedeschi, il maledetto spread, si mantiene a quota 400 o peggio si allarga ulteriormente? Succede che pagare gli interessi sul debito pubblico diviene impossibile con le cifre calcolate nell’attuale manovra economica, già da tutti considerata insufficiente. Succede che le prossime aste di Bot e Cct rischiano di incontrare difficoltà di collocazione. Succede che lo Stato si ritrova a corto di liquidità nel giro di pochi mesi. Non è allarmismo, è informazione. Ci vuole consapevolezza. Quest’uomo rischia di trascinarci con sè nel baratro, dell’Italia non gliene importa nulla.

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