Una donna guiderà l’opposizione israeliana

giovedì, 22 settembre 2011

Shelli Yachimovich, ex-giornalista televisiva, ha vinto le primarie del Partito Laburista israeliano e guiderà l’opposizione di sinistra al governo Netanyahu. E’ una buona notizia, l’avvio di un ricambio significativo nella politica israeliana. E buone sono anche le sue prime prese di posizione sulla nascita di uno Stato palestinese. Riporto di seguito il resoconto Ansa su di lei.

ISRAELE: NUOVA LEADER LABOUR PER RICONOSCIMENTO PALESTINA YECHIMOVICH SECONDA DONNA LEADER DEL PARTITO DOPO GOLDA MEIR
(ANSA) – GERUSALEMME, 22 SET – La nuova leader del partito laburista israeliano, Sheli Yachimovich, eletta ieri al secondo turno, ha esortato il premier Benyamin Netanyahu “a proporre il riconoscimento di uno stato di Palestina, al fianco di Israele, nel quadro di un negoziato di pace”. L’unilaterale proclamazione di uno stato palestinese aprirebbe invece, a suo dire, scenari pericolosi per Israele.
Yechimovich, che e’ la seconda donna a prendere la guida del partito laburista, dopo Golda Meir (1969-1974), ha superato l’ ex segretario generale del partito e ex ministro della difesa Amir Peretz, ottenendo il 54% dei voti rispetto al 46%. Malgrado l’appello all’unita’ nelle file del partito – che ha una lunga tradizione di spietate guerre intestine – il rischio di un’aperta animosita’ col campo guidato da Peretz appare reale, a giudizio degli osservatori.
Nel discorso di investitura Yechimovitch ha detto: “e’ giunto il momento di ricostruire il paese in uno spirito di giustizia, uguaglianza, senso di responsabilita’ per il popolo e socialdemocrazia”. “Torneremo a essere – ha detto – il partito del paese, come i laburisti sono sempre stati”.
Yechimovich, 51 anni, nata a Kfar Saba (vicino a Tel Aviv), popolare ex giornalista di sinistra, assume le redini di un partito intimamente legato alla storia di Israele, che si trova da anni in profondissima crisi, dopo essere precipitato da 44 seggi sui 120 della Knesset nelle legislative del 1992 ad appena 13 nelle ultime elezioni, per scendere poi a otto dopo la scissione di cinque deputati guidati dal ministro della difesa Ehud Barak, ex leader del partito.
Nel conflitto con i palestinesi Yechimovich si schiera nel campo delle ‘colombe’ dichiarandosi a favore di uno Stato di Palestina in pacifica coesistenza con Israele. Al tempo stesso pero’ la stampa locale non ha mancato di dare rilievo al fatto che nel corso della sua campagna elettorale Yechimovich ha evitato di pronunciarsi sulle questioni piu’ controverse, rifiutandosi di condannare la creazione degli insediamenti ebraici in Cisgiordania, affermando a questo proposito “‘di non ritenere ogni progetto di colonizazione un peccato o un crimine”.
Yechimovich, che e’ entrata in politica appena sei anni fa ed e’ deputata alla Knesset, ha ricevuto telefonate di congratulazione dal premier Netanyahu, che apparentemente vede di buon occhio la sua vittoria, e dalla leader del partito di maggioranza relativa Kadima, all’opposizione, Tzipi Livni. Quest’ultima ha auspicato una stretta cooperazione tra i rispettivi partiti. (ANSA).

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