Un cappello d’asino al ministro dell’Istruzione

sabato, 24 settembre 2011

Certo che bisognava già intuirlo quando posava così per la copertina di “Panorama”. E prima ancora quando sosteneva a Reggio Calabria l’esame per diventare procuratore, lei che si era laureata a Brescia. Ma l’inadeguatezza fragorosa del nostro ministro alla (Pubblica) Istruzione, Mariastella Gelmini, si rivela nell’asineria del suo staff che collega il Cern di Ginevra al Gran Sasso con il tunnel della propria ignoranza. Uno staff degno del suo ministro. Anzi, una ministra degna della sua collega Mara Carfagna, taciturna responsabile delle Pari Opportunità che non trova nulla da dire sulle prostitute in casa del Capo, ma alza subito la voce quando alcuni colleghi vengono tacciati di omofobia e omosessualità.
La qualità delle persone che Berlusconi ha selezionato al vertice del nostro Stato grida vendetta. Non conosce precedenti storici. Nella scuola di una volta, a cui le piacerebbe ritornare, una come la Gelmini si sarebbe ritrovata dietro la lavagna col cappello d’asino in testa.

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