Bisogna sempre avere fiducia e coraggio quando intorno a noi avvertiamo una spinta alla partecipazione democratica e al cambiamento. Ben oltre un milione di firme raccolte in un mese (d’agosto se n’erano raggranellate ben poche) per abrogare l’infamia della legge elettorale Porcellum, rappresentano un risultato che appariva temerario ai professionisti della vecchia politica. Ricordo l’afosa giornata di luglio in cui ci siamo ritrovati al Palazzaccio della Cassazione per presentare i quesiti. Alcuni dirigenti del Pd che dapprima avevano appoggiato l’iniziativa, neanche si presentarono. La segreteria nazionale del partito contrappose al referendum l’improbabile opzione di cambiare la legge elettorale per via legislativa. Poi la minuscola macchina organizzativa si è messa in moto e davanti ai banchetti si sono ritrovate file di cittadini incuranti dei calcoli dei capipartito. Dobbiamo a loro molta riconoscenza. La spinta popolare è un fattore democratico nel quale bisogna sempre confidare. Lunedì sera ospiteremo all’Infedele il coordinatore politico del referendum, Arturo Parisi. Ma intanto, grazie di cuore a tutti voi che ci avete messo la firma.