Mi fa piacere che Bossi abbia scoperto, fuori tempo massimo, l’esistenza di un nucleo tutt’altro che ristretto di fascisti entrati nella Lega. L’elenco potrebbe essere lunghissimo: sia dirigenti arrivati dal Msi, sia di dirigentiarrivati dalla destra extraparlamentare degli anni Settanta. Se ciò è potuto accadere, dipende dalla matrice culturale della Lega che è naturalmente reazionaria, tradizionalista, xenofoba. E dove dovevano accasarsi i fascisti in cerca di spazio politico se non nella Lega? Difatti Umberto Bossi li ha accolti e li ha premiati. Molti di loro sono insediati al vertice del movimento, e ora si dividono fra maroniani e bossiani. Restando nell’intimo dei fascisti. Ora dunque Bossi è pregato di non lamentarsi.