Ora il Pd è chiamato a scegliere davvero

venerdì, 28 ottobre 2011

L’anno scorso si dichiarò dalla parte di Marchionne “senza se e senza ma”, salvo poi ammettere di essersi sbagliato. Adesso il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, inaugura il suo attesissimo “Big bang” della Leopolda schierandosi con nettezza simile a favore della lettera inviata dalla Bce al governo italiano. Cioè un programma di risanamento che contempla interventi drastici su pensioni, licenziamenti, tagli alla spesa sociale. Onore alla chiarezza. Piuttosto che sulle simpatie e antipatie, bisognerà che il Partito Democratico faccia chiarezza sulle scelte di contenuto finora eluse dalla segreteria Bersani. In che relazione vuole porsi con la protesta mondiale degli indignados contro le regole vigenti? Matteo Renzi forse alla Leopolda si dichiarerà apertamente: sta dall’altra parte. E’ vero che gioca in suo favore il fattore generazionale, c’è bisogno di una classe dirigente più giovane per la guida dell’Italia. E’ altrettanto vero che ci vogliono primarie aperte, se si vuole essere credibili dando il buon esempio nella proposta di democrazia partecipativa e di riforme istituzionali. Ma alla fine vedrete che ci si dividerà e riunirà su questa scelta fondamentale troppo a lungo rinviata, in materia di giustizia sociale e redistribuzione della ricchezza.

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