Gli scontri con la polizia (già tre morti e centinaia di feriti) in Egitto una settimana prima delle elezioni parlamentari; il presidente-dittatore siriano Assad che ignora l’ultimatum della Lega Araba e prosegue una repressione sanguinaria… Succedono cose, sulla sponda Sud del nostro mare, che non possiamo più ignorare. Compresa la tentazione politica del governo israeliano (contrastata dalle sue stesse forze armate) di sferrare un avventuroso attacco agli impianti nucleari iraniani. Bisognerà che l’Europa impari ad occuparsene, se non vuole ritrovarsi fra pochi anni a fronteggiare una sorta di nuovo impero ottomano ai suoi confini. L’unica potenza che vede crescere la sua influenza sull’area è difatti la Turchia di Erdogan, la quale aspira a guidare un nuovo rinascimento delle sue secolari province, in corrispondenza col declino economico dell’Europa. E’ inevitabile questa antinomia? Sono così diversi gli “shabab”, cioè i ragazzi protagonisti della rivolta araba, dagli indignados occidentali? Ce ne occuperemo domani sera all’Infedele.