Unione Europea, tanto peggio tanto meglio?

giovedì, 24 novembre 2011

Sui giornali oggi intervengono gli economisti “bocconiani” (il rettore Tabellini su “Il Sole 24 Ore”, Alesina&Giavazzi sul “Corriere della Sera”) esprimendo un auspicio comune traducibile nel proverbio: mal comune mezzo gaudio. O addirittura nella sua deformazione estremistica: tanto peggio tanto meglio.
In pratica si sostiene che la gravità della crisi di sfiducia nell’euro -culminata ieri nel flop dell’asta dei Bund tedeschi- dovrebbe costringere i politici miopi e titubanti a rivedere i trattati, rafforzando la sovranità di un comune governo europeo. Mi auguro che gli economisti abbiano ragione, ma temo che la loro sia piuttosto un’invocazione di tardiva resipiscenza. La storia ci insegna che molti passaggi traumatici -come ad esempio la Repubblica di Weimar dopo la sconfitta tedesca nella Prima guerra mondiale- si consumano nell’inconsapevolezza delle classi dirigenti, illuse di poterli guidare o frenare.

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