Non è un bel segno dei tempi che sui giornali qualcuno, certamente dall’interno del Pd, abbia ispirato una campagna per chiedere le dimissioni del responsabile economico Stefano Fassina. La sua colpa? Reputare inaccettabile, per un partito di sinistra, l’adesione acritica alla linea dettata per lettera dalla Banca Centrale Europea al governo italiano. L’eccesso di zelo con cui alcune componenti del Pd hanno sposato l’esecutivo Monti produce anche queste sgradevoli intemperanze, ma soprattutto manifesta insensibilità alle istanze di giustizia sociale che per sua natura e finalità il Pd dovrebbe rappresentare. Per questo voglio esprimere la mia solidarietà a Stefano Fassina.