Se l’indipendenza ha da essere consensuale

domenica, 4 dicembre 2011

Sublime ossimoro di Umberto Bossi: ci vuole l'”indipendenza”, ma “consensuale”. Come ricordava la nostra Ouejdane Mejri all’Infedele, sarebbe un po’ come dire che una dittatura è morbida, o che un cancro è simpatico.
Del resto il candido tardo-Bossi si era già distinto nelle settimane scorse nel prometterci che la Lega si sarebbe rifatta una verginità. Degna impresa, come quella in rampa di lancio al cosiddetto Parlamento del Nord convocato oggi a Vicenza: proclamarsi a favore dell’indipendenza padana, ma solo a condizione che si realizzi per via consensuale. Vogliamo rassicurare i leghisti, oramai ingrassati e rilassati dopo anni di governo romano. Per loro tranquillità, il consenso alla loro indipendenza è del tutto escluso, non solo dal resto d’Italia, ma anche dalla grande maggioranza dei settentrionali. Restino a dormire sonni tranquilli.

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