Da Torino a Firenze è razzismo, non follia

martedì, 13 dicembre 2011

Dal pogrom contro un campo nomadi guidato a Torino dalla tifoseria organizzata ultrà, alla strage di ambulanti senegalesi perpetrata in piazza Dalmazia a Firenze dal cinquantenne di estrema destra Gianluca Casseri, l’Italia si conferma essere un paese in cui ha attecchito la mala pianta del razzismo. La classe politica ha il dovere di non minimizzare, dopo che per anni il governo di destra ha civettato con la xenofobia, di fatto legittimandone la presunta natura popolare. Il giornalismo non ha eretto alcuna diga di vigilanza, anzi: la cronaca cittadina de “La Stampa”, con un titolo vergognoso e privo di documentazione, ha finito per ritrovarsi involontariamente fra i sobillatori della spedizione punitiva contro i rom. Al movimento “Casa Pound”, frequentato dall’omicida fiorentino Casseri, si è concessa una dignità culturale che non merita.
Non vorrei che in Italia si replicasse l’errore commesso in Norvegia dichiarando incapace di intendere e di volere il pluriomicida Anders Behring Breivik. Se questi figuri sono malati di mente, come minimo dobbiamo aggiungere che si tratta di un’epidemia perchè tale morbo è assai diffuso in tutta Europa. Si chiama razzismo, proprio come nel secolo scorso.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.