I continui richiami di Berlusconi a Mussolini segnalano il rimpianto per la forza perduta, la nostalgia per l’epoca in cui lui stesso si percepiva come il capo indiscusso degli italiani. Sono sgradevoli, segnalano l’insensibilità democratica dell’ex presidente del Consiglio, confermano il danno inferto dal governo di destra alla coscienza antifascista del paese, ma vanno considerati innanzitutto come un segnale d’impotenza. Berlusconi minaccia fuoco e fiamme, ma nel mentre lui parlava col fido Bruno Vespa due dirigenti del suo partito gli stavano voltando le spalle: Stefania Craxi e Letizia Moratti. Altri transfughi seguiranno, mentre lui continuerà a minacciare sfracelli.