Prevista ma non per questo meno dura, la botta di S&P al rating francese -accompagnata dall’altrettanto previsto passo ulteriore verso il default in Grecia- ci rammenta che la crisi di sistema dell’eurozona non viene risolta dai virtuosismi tecnici del governo Monti. Temo che qualche sciocchino, di quelli che già manifestarono in piazza Farnese a Roma contro Sarkozy, traggano motivo di compiacimento dalla retrocessione dei cugini, come se in ballo fosse una rivalità campanilistica. Invece si rafforza il dubbio che la manovra lacrime e sangue non serva a nulla perchè è il sistema nel suo insieme a subire un collasso.