L’Infedele e il mito della crescita impossibile

lunedì, 16 gennaio 2012

Stasera su La7 alle 21,10 L’Infedele si concentra sugli effetti pratici del nostro declassamento economico, e sulle alternative possibili: qual è la via per difendere il lavoro e gli stessi impianti se non c’è crescita prevedibile nel nostro futuro? Qual è lo sviluppo verosimile di un paese retrocesso in BBB+?Lo faremo con il ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, che è anche uno storico autorevole del capitalismo italiano e dei suoi limiti. E insieme a due sindaci di città importanti come il milanese Giuliano Pisapia e il veronese Flavio Tosi, il primo impegnato oggi nella rivoluzione del traffico automobilistico in centro, l’altro alle prese con il braccio di ferro interno alla Lega Nord.
Dialogheranno con loro: il sociologo-politologo Ilvo Diamanti; e una coppia di docenti considerati “bocconiani eretici” in quanto sostengono all’università da cui proviene il presidente del Consiglio una linea keynesiana: Massimo Amato e Luca Fantacci, autori del libro “Fine della finanza” (Donzelli editore) che considero la migliore analisi uscita in Italia sulla crisi scoppiata nel 2008. Come vedrete, Amato e Fantacci stanno anche sperimentando in Francia un’idea di moneta locale funzionale all’economia di scambio. Segnalo ancora la presenza di Paola Pierri, una lunga esperienza al vertice dell’Unicredit prima di fare la scelta del no-profit; e il nostro “consulente” di sempre, il fido Massimo Mucchetti del “Corriere della Sera”.
Ma tutti questi esperti saranno chiamati a confrontarsi con delle testimonianze reali di alternativa, ispirate alle “Empresas recuparadas por sus trabahadores” nell’Argentina del dopo default. Saranno con noi i lavoratori di alcune imprese che hanno deciso e già realizzato l’autogestione, dopo che la loro azienda era stata liquidata. E altri che ci stanno pensando. E’ un’utopia, una soluzione ultraminoritaria, o invece i dogmi dell’ortodossia economica ufficiale devono essere superati perchè non funzionano più? Ci aiuterà a ragionarne l’attore argentino Manuel Ferreira. Certo fa impressione vedere tanti lavoratori che presidiano i macchinari per difendere gli impianti, come al tempo di guerra. Così come resterà simbolica la foto di copertina con i delegati Fiom che sloggiano dalle sedi interne alla Fiat portandosi via i ritratti di Gramsci e Berlinguer. Ma dovremo chiedere al ministro se sia verosimile un decreto “Crescitalia” per far nascere nuove imprese, se il denaro necessario costa in banca cinque volte più che ai tedeschi.
Musica al femminile stasera all’Infedele, grazie al Trio Estrio (Laura Gorna, Cecilia Radic, Laura Manzini) che eseguirà: l’Andante op. 17 di Clara Schumann; e l’Allegro con brio n. 2 di Dmitrij Shostakovic.
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