Stasera su La7 alle 21,10 L’Infedele si interroga: può esserci democrazia senza i partiti? Che fine sta facendo la politica, sospesa nella stagione dei tecnici chiamati a governare in nome di ragioni superiori, dettate da organismi sovranazionali non elettivi? Mario Monti garantisce che il suo governo durerà al massimo un anno e che poi lui tornerà all’Università Bocconi. Ma in parecchi considerano troppo breve la sua parentesi e auspicano una proroga del governo tecnico, anche perchè la sfiducia nei partiti attuali cresce inarrestabile fra i cittadini. Un sondaggio odierno di Renato Mannheimer calcola che solo l’8% degli elettori manifesti ancora stima nei partiti. Ma per quanto tempo potranno delegare ancora le funzioni che la Costituzione assegna loro nella rappresentanza della volontà popolare?
Ci aiuterà a verificare questa situazione inedita e forse pericolosa uno dei massimi esperti di sistemi di voto e scenari politici, il professor Roberto D’Alimonte, direttore del Centro italiano studi elettorali. Con lui due esponenti dei principali partiti: Stefano Fassina, responsabile economico del Partito Democratico; e Mariastella Gelmini, responsabile delle prossime elezioni amministrative per il Popolo della Libertà. Partecipano inoltre Massimo Giannini, vicedirettore di “La Repubblica”; Ida Dominijanni de “Il Manifesto”; e il senatore Enrico Musso (ex Pdl) che si candida a sindaco di Genova presentandosi come “montiano”, fuori dagli schieramenti politici costituiti.
Nella prima parte della trasmissione ci collegheremo con gli operai della Fiom Cgil dello stabilimento Fiat di Melfi licenziati e da poco reintegrati da una sentenza d’appello, anche se l’azienda non consente loro di accedere al posto di lavoro.