L’isolamento istituzionale, politico e mediatico della protesta No-Tav in Val di Susa -alimentato da comportamenti aggressivi stupidi e autolesionisti, figli dell’esasperazione e di un estremismo d’importazione- non promette nulla di buono. Troppo facile riempirsi la bocca di proclami legalitari e limitarsi a constatare che siccome il progetto è già operativo, deve andare avanti. Lunedì ne parleremo all’Infedele, ma intanto voglio dire che questo diffuso sbattere i No-Tav dalla parte del torto, punto e basta, non favorisce certo la composizione di un conflitto. Che speriamo nel frattempo non degeneri.
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