L’Infedele: Monti fulminato dalla televisione?

lunedì, 12 marzo 2012

Chi tocca i fili della tv, muore? Stasera su La7 alle 21,10 L’Infedele s’interroga sulla strana sequenza che la settimana scorsa ha messo con le spalle al muro il governo Monti: la richiesta di Confalonieri (Mediaset) che le cinque frequenze per il digitale terrestre vengano assegnate gratuitamente, come previsto dall’esecutivo presieduto da Berlusconi; l’annuncio di possibili tagli occupazionali nella medesima Mediaset, a seguito del crollo degli introiti pubblicitari; la diffida al governo, guai se si occupa di riformare il vertice della Rai, drammatizzata col rifiuto di Alfano a incontri di vertice con Monti, Bersani e Casini; infine l’annuncio del ministro Passera, giusto ieri: non c’è tempo per riformare la Rai (come aveva promesso Monti nel gennaio scorso), quindi il cda verrà rinnovato secondo le procedure della legge Gasparri, cioè attraverso designazioni politico-partitiche.
Fa impressione che un governo solidissimo traballi sul controllo della televisione, un tema apparentemente marginale. Proprio quando la difficoltà vissuta dalle trasmissioni di approfondimento giornalistico in tv segnala che la politica italiana non è capace di trovare altri canali per manifestarsi di fronte ai cittadini. Ne parliamo stasera con i miei partner d’avventura a La7 Geppi Cucciari e Enrico Mentana. Nostri ospiti saranno: Nino Rizzo Nervo, appena dimessosi dal cda della Rai; Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’Upa, l’associazione degli investitori pubblicitari; il direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti; l’editore di tv locali Sandro Parenzo (promotore del network che trasmette “Servizio pubblico” di Michele Santoro). Con un’intervista a Giorgio Gori, ex direttore di Canale 5 e ex manager di format televisivi.
Con l’aiuto di Michele Salvati, che nei giorni scorsi sul “Corriere della Sera” ha formulato l’auspicio che l’Italia mantenga in carica un governo “tipo Monti” pure dopo la scadenza di legislatura del 2013, cercheremo di interpretare la dialettica in atto fra i tecnici e i partiti che li sostengono in Parlamento. Una dialettica che rischia di avvelenarsi? E’ la tesi di Gustavo Zagrebelsky, presidente onorario di Liberta & Giustizia, promotore della manifestazione che si tiene stasera al Teatro Smeraldo di Milano. Ci collegheremo in diretta col palco di L&G per ascoltare l’intervento dello stesso Zagrebelsky, di Umberto Eco e di Roberto Saviano. Nel finale della trasmissione spero di potervi anticipare cosa succederà domani al Pirellone, sede della Regione Lombardia, dove si attende un gesto dal presidente del Consiglio regionale, Davide Boni, il leghista indagato per corruzione. Attendiamo infatti la visita di un esponente della Lega.

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