Ringrazio Geppi Cucciari per il contributo che ha recato all’Infedele di ieri sera sulla telepolitica, ovvero sulla politica incapace di concepire un proprio ruolo a prescindere dall’occupazione degli spazi televisivi. Tutti gli spazi possibili immaginabili. Anche il suo meraviglioso frigorifero, quando lei glielo concedesse. Bene, è così. Anzi male, ma prendiamone atto. Solo che vorrei rispondere a Geppi che lo sforzo di risultare simpatici profuso dai politici in quelle circostanze non è affatto sinonimo di buona politica. Di solito, anzi, rivela l’ipocrita pulsione a travestirsi per sembrare parte del popolo. Seguendo questa pulsione la politica è peggiorata e, lungi dall’accrescere le simpatie nei suoi confronti, si è screditata.
Molto, molto meglio chi ci mette la dovuta “gravità”, quando si occupa di cose serie che riguardano la nostra collettività. Potrei ad esempio testimoniare che Gustavo Zagrebelsky in privato è persona spiritosa e autoironica, ma che importa? In tv non lo vedremo mai cucinare risotti, lumare ballerine, entrare nei frigoriferi o scatenarsi in gag. Forse è capace anche lui, o forse non è capace. Ma vuole essere ascoltato per ciò che ha da dire. A me, che pure mi sono trovato benissimo nel frigorifero di Geppi, questa sembra una distinzione preziosa. Da custodire.