L’Infedele: partiti-zombie futuro cercasi

lunedì, 2 aprile 2012

Stasera su La7 alle 21,10 L’Infedele racconta l’emergenza nazionale da cui il governo Monti preferisce girare al largo, nonostante ci screditi sui mercati, allontani gli investitori stranieri, allarghi lo spread. Si chiama corruzione politica e amministrativa. Niente decreti legge nè corsie preferenziali in materia di costi della politica e corruzione. Ma come mai per il governo tecnico pare più facile vedersela con i sindacati che con una telefonata di Cicchitto, come quella giunta in Corea per convincere Monti a non affrettare le norme anti-corruzione? Nessuna decisione in materia di finanziamento dei partiti, nonostante le promesse seguite allo scandalo dei soldi della Margherita. Rinviata sine die la discussione delle norme anti-corruzione, i partiti-zombie hanno invece fretta di approvare una riforma elettorale in senso proporzionalistico del nostro sistema politico. Alfano, Bersani e Casini (ABC) convengono sull’idea di andare al voto nel 2013 senza più vincoli di coalizione. Dopo “Mani pulite”, le “Mani libere”? Oggi sul “Corriere della Sera”, in un editoriale intitolato “Partitocrazia senza partiti”, Angelo Panebianco sostiene che il nuovo accordo prevede norme facilmente aggirabili per vincolare i partiti agli impegni assunti in campagna elettorale (sfiducia costruttiva, indicazione del premier sulla scheda elettorale), mentre in sostanza rinvia al dopo voto la scelta delle alleanze; ponendo fine alla stagione del bipolarismo, anziché rimediarne i difetti. Sarà per questo che in vista del voto amministrativo del 6 maggio prossimo il Pdl tende a dividersi in tronconi piuttosto che a ricompattarsi?
Sarà nostra ospite una delle più brave scrittrici italiane, Melania Mazzucco, capace nel suo ultimo romanzo (“Limbo”, Einaudi) di una sensibilità umana straordinaria nel raccontare il nostro paese, dalla provincia di Ladispoli all’impegno militare in Afghanistan, dalla condizione proletaria alla falsa rappresentazione mediatica. Con lei un altro intellettuale che da tempo aspiravo a ospitare: lo storico Luciano Canfora dell’Università di Bari, studioso della democrazia dall’antica Atene ai giorni nostri. Un altro scrittore pugliese, molto più giovane, sarà con noi per la prima volta: Alessandro Leogrande, vicedirettore della rivista letteraria “Lo Straniero” guidata da Goffredo Fofi. Leogrande ha criticato di recente Nichi Vendola per la sua scelta di lasciare la presidenza della Regione Puglia l’anno prossimo, accusandolo di cedere a una deriva leaderistica di stampo veltroniano. Vendola stesso gli risponderà nel corso della nostra trasmissione. Intervisteremo anche Roberto Formigoni e il suo vecchio predecessore alla guida della Regione Lombardia, Piero Bassetti, per riflettere sulle fatiche della politica. In studio con noi due “battitori liberi” come Arturo Parisi (Pd) e Gabriele Albertini (Pdl). Ci aiuterà a confrontarci con loro Maria Teresa Meli, notista parlamentare del “Corriere della Sera”. Faremo un ingrandimento sul laboratorio di Monza, con i suoi quattro candidati a sindaco.
Nell’ultima parte della trasmissione daremo voce all’attore Giulio Cavalli (che è anche consigliere regionale lombardo di Sel), cui voglio esprimere solidarietà per le minacce subite da un capoclan detenuto della ‘ndrangheta venerdì scorso in Tribunale, al momento della lettura della sentenza di condanna per l’omicidio di Lea Garofalo, sciolta nell’acido vicino a Milano nel 2009. Saranno con noi le giovani amiche della figlia di Lea, la coraggiosa ventenne Denise Garofalo, che ha testimoniato in aula contro il padre e l’ex fidanzato. Hanno fondato un Comitato di sostegno e si sono unite al movimento Libera di don Luigi Ciotti. Sarò davvero lieto di conoscerle e di farvele conoscere.

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