Ora che il patto di stabilità europea sembra destinato a andare a rotoli prima ancora di entrare in vigore il prossimo 13 giugno -per manifesta impossibilità di rispettarlo da parte di molti paesi membri dell’Ue- fin troppo facile mi pare il tiro al bersaglio contro il cancelliere tedesco Angela Merkel. Come se l’ostacolo al risanamento dell’economia del Vecchio Continente risiedesse nell’ottusità, nella rigidità ideologica di chi guida la Germania. Magari, mi viene da dire. Qui è un intero sistema di regolazione finanziaria imperniato sulla perpetuazione del debito a andare in frantumi. Ben altre sono le forze che scommettono sui mercati contro l’euro e l’unione politica d’Europa. Ho trovato convincente all’Infedele di ieri sera Federico Fubini quando ci faceva notare che la Merkel s’irrigidisce per evitare la nascita di un populismo tedesco alla sua destra. Un pericolo finora scongiurato, ma chissà per quanto. Di tutto abbiamo bisogno tranne che di capri espiatori, quand’anche teutonici. Non approfittiamoci del fatto che la signora cancelliera si presta a fin troppo facili caricature.