L’Imu è la patrimoniale dei poveri

venerdì, 27 aprile 2012

Chi s’illudeva della possibilità di ripianare il debito pubblico attraverso una patrimoniale, cioè un prelievo calibrato proporzionalmente sulle possibilità del 10% degli italiani più benestanti (detentori di circa la metà della ricchezza nazionale), oggi si ritrova a fare i conti con la patrimoniale dei poveri: l’Imu, cioè la tassa sulla casa di proprietà. A poche settimane dal saldo della prima rata, quasi nessuno sa ancora precisamente quanto dovrà pagare, i commercialisti allargano le braccia e non rispondono alle continue telefonate dei clienti. Pare semmai che le rate successive alla prima restino di entità indefinita, nell’attesa di conoscere il gettito.
Capisco che l’Imu supplisce alla sbrigativa, demagogica abrogazione dell’Ici da parte del governo Berlusconi, in ossequio a una demagogica promessa elettorale. Prelevare in automatico da tutti, a prescindere dal calcolo di chi ha molto e chi ha poco, è tipico delle fasi in cui al governo è richiesto un drenaggio urgente di liquidità. Ma possibile che nessuna delle varie proposte di patrimoniale (all’Infedele presentammo nel settembre 2011 quella di Pietro Modiano) sia stata presa in considerazione dai tecnici? La reputano impraticabile, o contraddice la loro filosofia? Mi sa proprio che lunedì prossimo all’Infedele dovremo occuparci di questo tema caldo, la casa.

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