Mi dispiace che fra loro ci siano anche persone che stimo come Rosi Bindi, Dario Franceschini, Pierluigi Castagnetti, Luigi Zanda. Ma è chiaro che nè loro nè i vari Enrico Letta, Giuseppe Fioroni, Ermete Realacci, Paolo Gentiloni, per non parlare di Francesco Rutelli e Enzo Bianco, di certo non se la caveranno con la mancia di 5 milioni devoluti all’Inps per gli esodati, a compenso dell’omertà perpetuata sulle spese della Margherita. Ora voteranno pure l’arresto per Luigi Lusi, ma devono sapere che se anche fosse presa per buona l’inverosimile tesi secondo cui il tesoriere avrebbe agito a loro insaputa, ciò avrebbe solo la conseguenza di additarli come persone incapaci, cioè inadatte a occuparsi di amministrazione pubblica per conto della collettività.
Mi delude chi ha eluso per tanti mesi la domanda: hai preso o no per la tua attività politica soldi pubblici della Margherita dopo il suo scioglimento? E con quale criterio?
Mi scandalizza che in tanti mesi non ne sia stato fornito puntuale resoconto. Non ce la danno a bere che sia loro impossibile ricostruirlo. Prendere ancora tempo, illudendosi di ammansire l’opinione pubblica col regalo di 5 milioni all’Inps, quando in ballo qui di milioni ce ne sono quasi duecento da giustificare, equivale a un’ammissione di colpa. Getta discredito su chi se ne fa complice. E rende odioso il prossimo gesto di votare al Senato in favore dell’arresto di Lusi, nella speranza che le sue colpe evidenti nascondano una responsabilità collettiva, perpetrata nel tempo, purtroppo fino a oggi.
