Il no dell’Europa all’austerità

sabato, 5 maggio 2012

Domani sarà una domenica decisiva per le sorti dell’Unione Europea. Oltre alle nostre elezioni amministrative domani si svolgeranno le presidenziali francesi, la Grecia avrà un nuovo Parlamento e  ci sarà un nuovo governo per un Bundesland tedesco, l’equivalente di una regione italiana. La partita è ovviamente quella per l’Eliseo. Il grande favorito rimane François Hollande: il candidato socialista è sempre stato in testa in tutti i sondaggi realizzati fino ad ora, ed anche le ultime intenzioni di voto rilevate hanno confermato questa situazione. Hollande ha un vantaggio medio di circa cinque punti percentuali sul presidente uscente Nicolas Sarkozy. Un successo dell’attuale inquilino dell’Eliseo appare improbabile, anche se la Francia ha dimostrato al primo turno di essere ancora un paese più conservatore che progressista. L’unico dubbio sul successo di Hollande, che può contare pure sull’appoggio del centrista François Bayrou, è il voto del Fronte Nazionale. Sarkozy ha fatto una spietata caccia al voto lepenista, storicamente anti euro ed anti Bruxelles. Il Merkozy che ha imposto l’austerità all’Europa con il supporto della Bce andrà in pensione anche in caso di risurrezione del leader dell’Ump. L’ostilità verso il rigore che deprime l’economia peggiorando invece che migliorando i conti è stata la principale causa della batosta subita da David Cameron in Gran Bretagna. Solo Londra ha fatto tirare un sospiro di sollievo ad un Primo Ministro a rischio. I partner Liberal Democratici sono ormai ad un passo dall’estinzione. L’austerità  è poco apprezzata dai britannici, e lo è ancora meno in Grecia. Nelle legislative di domani il variegato fronte anti Troika – Bce, Ue e Fmi – che spazia dai neonazisti ai comunisti dovrebbe essere la prima opzione politica del paese. Il piano di rientro dal debito imposto coi Memorandum della Troika sarà confermato solo se i conservatori di Nuova Democrazia e i socialisti del Pasok avranno una maggioranza. Il centrodestra di Antonio Samaras parte favorito, grazie anche alla correzione maggioritaria della legge elettorale, mentre la sinistra post Papandreou rischia un crollo storico. Nei vicini Balcani ci sarà un altro voto molto importante per il futuro della Ue. In Serbia si svolgeranno insieme presidenziali, politiche ed amministrative, in consultazioni che appaiono un referendum sulla futura adesione del paese all’Unione Europea.

Le preoccupazioni di Angela Merkel però non si esauriscono nella probabile sconfitta del suo fedele alleato Sarkozy e nel caos  che rischia di travolgere la Grecia. Domani in Schlewsig-Holstein il partito della Cancelliera, la Cdu, rischia di perdere il controllo di un altro Bundesland, dopo le numerose sconfitte amministrative del 2011. Il più settentrionale Bundesland tedesco sarà l’antipasto della vera sfida che andrà in scena domenica prossima. Il 13 maggio andranno al voto quasi venti milioni di tedeschi nelle elezioni regionali del Nordreno-Vestfalia. La sinistra appare  favorita, e potrebbe infliggere una sconfitta decisiva alla maggioranza conservatrice che governa Berlino, e l’Europa, da due anni e mezzo. Se il voto britannico sarà confermato, l’austerità non dovrebbe lasciare grandi speranze ai suoi sostenitori.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.