Evviva la Francia socialista!

domenica, 6 maggio 2012

François Hollande è il nuovo presidente della Francia. Sconfitta chiara per Sarkozy, e anche per Angela Merkel. Sin dal primo pomeriggio è stato chiaro che la sinistra sarebbe tornata al potere dopo la fine dell’era Mitterrand. La Francia ha dunque il settimo presidente della Quinta Repubblica, il secondo socialista. Hollande ha vinto col 52%, un successo chiaro anche se non trionfale. Lo spostamento a destra del presidente uscente ha dato i suoi frutti, anche se non è bastato per recuperare un notevole svantaggio accumulanto in anni di impopolarità record per un inquilino dell’Eliseo. Nicolas Sarkozy, dopo aver stabilito il record negativo del primo presidente uscente ad essere battuto al primo turno, diventa così il secondo inquilino dell’Eliseo a non ottenere un secondo mandato.La partecipazione si attesterebbe poco sotto l’80%, in calo rispetto al 2007. Decine di migliaia di simpatizzanti socialisti sono scesi in piazza della Bastiglia per festeggiare la terza vittoria presidenziale della gauche nella storia della Quinta Repubblica. Il nuovo Capo di Stato francese ha appreso la sua vittoria a Tulle, la capitale della Corrèze, il dipartimento amministrato dallo stesso Hollande dal 2008. Sarkozy ha salutato immediatamente i suoi sostenitori, commiatandosi da loro, dicendo che non avrebbe guidato l’Ump alle prossime legislative e congratulandosi col nuovo presidente. La Francia svolta a sinistra, e ora il risultato dovrà essere confermato dalle nuove elezioni per l’Assemblea Nazionale che si svolgeranno tra un mese. Le prime parole del presidente eletto sono state dedicate alla giustizia e all’uguaglianza. Il cambiamento che vi propongo deve essere all’altezza della Francia, e comincia adesso”. Il nuovo presidente ha ribadito che il criterio fondamentale della sua presidenza sarà la giustizia, sopratutto per le nuove generazioni, così come l’avanzamento dell’uguaglianza sarà l’altro principio sul quale si baseranno le sue scelte.”Ho evocato durante questi mesi il sogno francese. E’ la nostra storia, il nostro futuro. So anche che l’Europa ci guarda. Sono sicuro che in gran parte dei paesi europei, i risultato sono stati un sollievo, una speranza. L’austerità non poteva essere una fatalità. La crescita, l’impiego, il futuro è la mia missione”.

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