Vince Grillo, la destra crolla

lunedì, 7 maggio 2012

Le elezioni amministrative 2012 stanno assumendo un carattere rivoluzionario. Nonostante il carattere relativamente contenuto della consultazione, con poco meno di dieci milioni di italiani chiamati al voto e poche città davvero rilevanti, i risultati di questa consultazione sono straordinari. Il vero vincitore di questo primo turno è senza dubbio Beppe Grillo, il cui Movimento 5 Stelle diventa una realtà politica più importante del Terzo Polo in gran parte d’Italia. Un risultato previsto nell’esito ma assolutamente inaspettato nelle dimensioni. L’affermazione del Movimento è così netta che in molti dei capoluoghi chiamati al voto le liste stelline, come amano definirsi i militanti del M5S, sono in doppia cifra. A Parma il Movimento conquista uno storico ballottaggio, e visto il clima elettorale è davvero possibile il primo sindaco grillino di una grande città italiana. A Sarego, provincia di Vicenza, il primo cittadino del MoVimento è già realtà. Il Pd tiene, mentre avanza il centrosinistra che cede qualcosa a Grillo, approfittando però del letterale crollo del Popolo della Libertà e della Lega Nord. Al momento i dati sono ancora provvisori, ma la letterale scomparsa del Pdl dalla sua roccaforte Palermo, dove l’alleanza tra berlusconiani e Udc potrebbe essere esclusa dal ballottaggio. Nel capoluogo siciliano trionfa Leoluca Orlando, ora il grande favorito per la poltrona di sindaco. Se questo scenario si verificherà, l’Italia dei Valori esprimerà i due primi cittadini delle più grandi città meridionali. Il successo di Orlando è la vittoria di un sindaco molto amato, uno dei motivi per i quali Flavio Tosi è riuscito a sopravvivere al tracollo leghista. Nell’infinita provincia pedemontana il Carroccio subisce una delle sue sconfitte peggiori, crollando in moltissime realtà storicamente dominate. A Legnano, città simbolica per eccellenza, nelle prime sezioni scrutinate il Movimento 5 Stelle supera la Lega. Nel paese natale di Umberto Bossi, Cassano Magnago, provincia di Varese, cocente esclusione dal secondo turno per il Carroccio. La Lega Nord è andata da sola per evitare di subire il crollo del Pdl, previsto anche questo ma stupefacente per dimensioni, soprattutto al Nord. Un altro grande sconfitto è Casini, che non riesce ad ereditare i voti in fuga dal centrodestra, volatilizzatisi in buona parte nell’astensione. Il Terzo Polo diventa in realtà il quarto, visto che in moltissime realtà è superato dal Movimento 5 Stelle. L’Italia nel suo complesso slitta a sinistra su posizioni più radicali, in questo confermando gli andamenti delle elezioni degli altri paesi europei. Il voto amministrativo designa uno scenario a metà tra la frammentazione e la radicalizzazione greca, con un preoccupante incremento dell’astensionismo, e il cambiamento francese. Il secondo turno scriverà la parola finale su questa importante pagina della nostra storia politica, ed è assai probabile una nettissima affermazione del centrosinistra.

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