Il MoVimento 5 Stelle dice che la televisione è uno zombie, come rilancia oggi il Twitter di Beppe Grillo
La televisione è uno zombie goo.gl/moHcT Le trasmissioni TV non sono idonee per fare Politica quella vera trasparente e collettiva.
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) Mag 8, 2012
Ieri all’Infedele però si sono sentite le prime voci dei nuovi protagonisti della politica italiana. Nel video si può ascoltare il messaggio di Grillo ai simpatizzanti pubblicata sul suo blog, e gli interventi di Federico Pizzarrotti e Paolo Putti, i candidati sindaco del M5S a Parma e Genova. Il primo ha conquistato uno storico ballottaggio, raggiungendo un inaspettato 19,5%, mentre il 14% del secondo ha costretto Marco Doria al secondo turno. Il clamoroso successo del Movimento 5 Stelle, diventato secondo o il terzo partito in molte città italiane è il dato più significativo della tornata elettorale di ieri. Il MoVimento 5 Stelle ha preso il 14% a Genova, lo stesso dato della somma di Lega e Pdl, arrivando ad essere il secondo partito del capoluogo ligure. A Parma gli stellini hanno preso il 20%, l’unica formazione a poco distacco dal Pd. Anche a Verona il MoVimento ha ottenuto il 10% circa, ad un punto percentuale dalla Lega Nord e davanti al Pdl. A Legnano, la città del Carroccio, il M5S ottiene il 14%, ben quattro punti in più rispetto alla Lega. Se al Nord parlare di trionfo è corretto, al Sud si vede invece maggior debolezza. A Palermo, così come a Taranto o Lecce, la formazione di Grillo fa fatica a superare i 5%, risultati discreti ma certo molto distanti dai consensi settentrionali. Gli interventi degli stellini di ieri potrebbero essere l’inizio di una rivoluzione che trasformerà il sistema politico italiano, visto il collasso dei partiti della II repubblica consegnato dalle urne. Gli interventi dell’informatico parmense Federico Pizzarotti o dell’educatore genovese Paolo Putti ricordavano quelli dell’ingegner Roberto Castelli o dell’impiegata Rosy Mauro, nuovi protagonisti dell’Italia di vent’anni fa, quando crollarono le forze che avevano governato il paese per molti decenni sotto i colpi di un’altra crisi valutaria. La lira non c’è più e Beppe Grillo ha capito che combattere l’euro rende moltissimo dal punto di vista elettorale, come dimostra la gioia nelle voci di Pizzarotti e Putti.