La sinistra tedesca si ribella all’Austerità

mercoledì, 9 maggio 2012

Il Fiscal Compact, il trattato simbolo dell’austerità, potrebbe non essere approvato dalla stessa Germania. Una bocciatura clamorosa del rigore dettato dal governo Merkel, dalla Bce e dalla Bundesbank come la politica migliore per risolvere la grande crisi nella quale è precipitata l’Europa da ormai più di due anni. Il Fiscal Compact è un trattato, e come tale per entrare in vigore deve essere approvato dai Parlamenti nazionali. Al Bundestag la Merkel ha bisogno di una maggioranza raffortzata per ratificare il Fiscal Compact, ma la Spd – i cui voti sono indispensabili – si sta opponendo all’attuale versione del trattato dell’austerità. Il leader socialdemocratico Sigmar Gabriel, la sua vice Andreas Nahles ed il responsabile del gruppo parlamentare per i temi di bilancio Carsten Schneider hanno chiesto importanti modifiche per assicurare il loro sostegno. La Spd si fa forza del successo di François Hollande per rendere socialmente più sostenibile il nuovo trattato che sostituisce il Patto per la Stabilità e la Crescita approvato nel 1997 e poi sostanzialmente fatto naufragare dalla Germania di Schroeder e dalla Francia di Chirac. La socialdemocrazia tedesca chiede di scorporare dal calcolo del deficit le misure di stimolo dell’economia, e l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie per ammorbidire socialmente i tagli ai servizi pubblici. Le posizioni della Spd hanno scatenato una fortissima reazione sul fronte conservatore, già messo in difficoltà dalla sconfitta del fedele alleato Sarkozy. Il vice capogruppo della Cdu al Bundestag Peter Altmaier ha invitato la socialdemocrazia a non intavolare la trattativa sul Fiscal Compact nelle modalità di un venditore di tappeti magrebino. Die Welt, il principale giornale della destra tedesca, ha pubblicato un editoriale nel quale accusa di tradimento della patria i socialdemocratici. Le posizioni della Spd sono invece lodate dal capogruppo del PSE al Parlamento Europeo, Hannes Swoboda, che rimarca l’importanza di avere un leader di sinistra al fianco di Mario Monti. “Prima il premier italiano aveva solo Merkel e Sarkozy alla sua destra, ora l’Europa può davvero cambiare”, ha detto Swoboda in un’intervista a Der Spiegel. Il nervosismo della Cdu e dei conservatori tedeschi dipende anche dagli scenari interni. In Schleswig-Holstein il partito della Merkel dovrebbe aver perso l’ennesimo governo di un Bundesland, mentre la Spd si appresta a trionfare nelle regionali del Nordreno-Vestfalia, il più grande Stato della Repubblica federale coi suoi quasi diciotto milioni di abitanti.

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